Pubblicato in Prima pagina il 7 febbraio 2017
Il processo My Air.com concluso lo scorso venerdì 27 gennaio, dopo ben sei ore di Camera di Consiglio, riconosce la fondatezza delle nostre richieste di far terminare una stagione vergognosa per il trasporto aereo nazionale.
Troppe aziende sottocapitalizzate, convinte di fare business sulla pelle di ignari viaggiatori e con lo sfruttamento delle condizioni lavorative e salariali dei lavoratori occupati. Casi drammatici di overbooking, fallimenti milionari, alterazione della concorrenza, violazione dei più elementari diritti e degli obblighi sociali verso il fisco, l’INPS, i gestori aeroportuali, i fornitori di qualsiasi ordine e grado.
Ci siamo costituiti parte civile, accompagnando in questa azione la trentina di lavoratori ex dipendenti della società, per ottenere giustizia, difendere le buone ragioni della sana competizione del sistema economico, assistere lavoratori e utenti che hanno subito reali e gravi danni, sostenere l’opera della magistratura, ribadire che è urgente ripristinare il reato penale del falso in Bilancio e penalizzare gravi reati societari, tutelare i fondamentali dell’economia da società fraudolente e da imprenditori senza scrupoli.
Per denunciare condotte disinvolte e truffaldine di troppi presunti amministratori e sindaci di queste società del trasporto aereo. Abbiamo deciso di dire basta all’idea di alterare il mercato del lavoro e sociale del trasporto aereo con pratiche inqualificabili di sfruttamento e illecite operazioni di violazione delle regole. Dopo tre fallimenti concatenati era necessario bloccare l’amministratore di fatto del gruppo responsabile della condotta lungamente descritta dai giudici che si sono occupati nei tribunali italiani e spagnoli di Volare Spa, Alpi Eagles Spa, LTE Spa.
Abbiamo chiesto e ottenuto un euro di risarcimento perché la nostra azione sindacale era unicamente rivolta a dare copertura politica ai lavoratori che hanno pagato a caro prezzo queste pratiche, con la perdita del lavoro e degli stipendi degli ultimi mesi.
My Air.com ha rappresentato per le rilevanti responsabilità oggettive e soggettive degli amministratori e dei sindaci l’esempio più evidente di cosa non può né deve essere una compagnia aerea.
I lavoratori che si sono costituiti parte civile ottengono, dopo 8 anni, una sentenza giusta che riconosce loro un risarcimento dei danni personali e familiari patiti.
Leggeremo con molta cura le motivazioni della sentenza appena disponibili, anche ai fini della valutazione delle assoluzioni di alcuni amministratori e consulenti, per una valutazione attenta delle possibili azioni successive al primo grado processuale.
La CGIL è convinta che ci sono battaglie di legalità che appartengono alla convivenza civile. Siamo soddisfatti del risultato processuale, di cui non abbiamo mai dubitato, perché era talmente grande e grave la condotta irresponsabile tenuta per quattro lunghi anni di attività sociale del gruppo My Air.com. In pochi anni in Veneto sono fallite quattro compagnie aeree, con gli stessi peccati originali, lasciando una lunga scia di debiti, lavoratori licenziati, viaggiatori gabbati, contributi e tasse non pagati.
È importante l’azione della Magistratura per reprimere condotte truffaldine che portano a bancarotte di centinaia di milioni di euro, ma ancor di più serve una maggiore attenzione e responsabilizzazione della rappresentanza politica e imprenditoriale e una forte vigilanza della società civile per contrastare e prevenire le troppe pratiche di malaffare e corruzione, per tutelare invece la parte sana e rispettosa delle regole dell’economia veneta.
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