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Pubblicato in Prima pagina il 27 settembre 2021

"La rivoluzione della Cura" anche a Vicenza domenica pomeriggio

Le donne vicentine si sono date appuntamento, ieri sabato 25 settembre alle 17 a Piazza del Matteotti, in simultanea con una analoga mobilitazione nazionale lanciata dall’Assemblea della Magnolia di Roma.

Tema centrale: “la rivoluzione della Cura”, che può salvare il mondo e costruire il futuro.

A partire dall’Afganistan, per esprimere vicinanza e solidarietà alle donne afghane, cacciate dai posti di lavoro, rinchiuse in casa, allontanate dalle scuole e dalla vita pubblica.

La loro situazione non è paragonabile, ovviamente, da quanto denunciato dalle donne italiane e vicentine, che tuttavia, su molti temi hanno voluto riprendere la parola, la scena, le piazze.

A Vicenza da mesi donne di diversa provenienza e appartenenza (da Arci a Cgil Cisl Uil, da Flusse a Donna chiama Donna a molte singole) hanno aperto un confronto per analizzare la condizione delle donne del nostro territorio e per lanciare un grido: vogliamo un radicale cambiamento di paradigma passando dallo sfruttare il mondo al prendersi cura del mondo.

“La Rivoluzione della Cura” (con la C maiuscola!) quindi: rimettere al centro la cura, significa chiedere la fine della precarietà del lavoro, rafforzare la rete dei servizi sanitari e sociali pubblici, ricostruire e trasformare il sostegno e l’assistenza per gli anziani, investire sulla scuola accrescendo il numero degli insegnanti, delle classi, degli strumenti a disposizione dei ragazzi, di avviare un grande progetto di manutenzione del territorio e delle nostre città, di mettere al centro le persone. Significa rafforzare i Centri antiviolenza e le Case Rifugio. Rispettare la Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza e rafforzare i Consultori pubblici.

Con queste manifestazioni si chiede che le ingenti risorse del PNRR vengano spese guardando anche alle donne e alle loro problematiche.

Questo hanno chiesto le donne vicentine, facendo in finale un appello ai Parlamentari vicentini e agli amministratori del territorio al fine di trovare anche nel PNRR oltre che nei bilanci propri risorse importanti da destinare, appunto, alla ‘Rivoluzione della Cura’.

La mobilitazione vicentina, iniziata alle 17, è stata preceduta da un corteo delle donne di 'Non staremo più zitte' che sono poi confluite nella manifestazione generale.

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