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Camera del lavoro territoriale di Vicenza

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Pubblicato in Prima pagina, Filt il 28 novembre 2020

Ricordo del macchinista Gianfranco Rossato dei colleghi della rimessa di Vicenza e di Ferrovieri con l'Africa

Macchinista, figlio di macchinista, sindacalista, politico, attivista, viaggiatore, curioso, stimolante, intrigante nel carattere, persona mai banale. Questo per noi era Franco. Quando l’abbiamo conosciuto, Franco era nel pieno della sua energia contagiosa di attivista sindacale nella Rimessa Locomotive di Vicenza. Erano i primi anni ottanta, e noi giovani macchinisti poco più che ventenni, iniziavamo a guardarci attorno. Ci coinvolse subito, ma senza darci fretta, a quel tempo, noi, privi di esperienza, non sapevamo molto del sindacato e degli orientamenti politici, ma piano piano incominciavamo a fidarci delle persone e non tanto a quale logica appartenessero, quanto all’esempio e alla serietà che manifestavano. Gianfranco è stato per noi uno che ha dato proprio un bell’ esempio, parecchi di noi si sono iscritti al sindacato guardando prima alla persona e poi alla tessera.

Indiscutibile era il suo impegno e contributo, nelle stesure dei turni di lavoro e sulle assegnazioni, cercando di puntare sempre il più possibile all’omogeneità e al bene comune, rompendo l’individualismo innato fra i comuni mortali. Da sempre impegnato sulle problematiche del trasporto, su ferro, gomma e anche nelle Officine GR di Vicenza. Per anni, lo ricordiamo presente sempre con il primo treno per Treviso, molto presto alla mattina, per poi dedicarsi al ritorno all’ ufficio della FILT, assieme all’amico Piero Zanella...che bella coppia.

L’indifferenza regna in tutti gli ambienti di lavoro, tanti si lamentano pur non avendo mai contribuito o partecipato a nulla, ma prima o dopo uno una scelta la deve pur fare, e Franco ha dato una grossa mano a scegliere da che parte stare, specie alle nuove generazioni anche nello “sporcarsi” le mani con proposte e attività solidali spesso al di fuori dell’ambiente di lavoro. In questo senso, possiamo dire che Franco ha seminato bene. Certo alcune discussioni con lui erano a volte animate, per il suo carattere appassionato e per l’esperienza più datata, ma alla fine la concretezza arrivava sempre.

Nel 2014 all’interno della “sua” rimessa è nata l’Associazione Ferrovieri con l’Africa, un gruppo di appoggio al CUAMM (collegio universitario aspiranti medici missionari), un’associazione umanitaria che da oltre settant’anni si occupa di problemi sanitari in Africa e non solo. Quando gli abbiamo comunicato l’iniziativa, è stato da subito entusiasta e fra i più collaborativi. Per noi il suo parere è stato molto importante.

Essendo lui stato per molti anni anche referente della Società di Mutuo Soccorso, si batteva con passione nel trasmettere l’importanza di questa società ai colleghi e a volte giustamente si arrabbiava con l’indifferente o l’irresponsabile di turno.

Oggi ci sembra che fra i lavoratori, prevalga una solitudine disarmante, probabilmente molti valori sono sempre più difficile da trasmettere, ma Franco in questo senso non avrà nulla da rimproverarsi.

Qualcuno di noi lo aveva sentito anche poco prima della sua scomparsa, e nonostante la consapevolezza della malattia, non fece mai trasparire momenti di scoraggiamento, anzi.

Per tutto ciò, non possiamo altro che ringraziarlo.

 

Alcuni Colleghi della Rimessa di Vicenza e dell’Associazione Ferrovieri con l’Africa

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